La storia del gruppo
Alpini che gente. Li trovi sempre in prima fila quando c'è da tirarsi su le maniche. Quando qualcuno chiede aiuto sono i primi a tendere la mano. Spesso in silenzio, lontano dai riflettori. Non amano gli applausi e i fiumi di lusinghe. Sono fedeli ai valori di umiltà e semplicità che la montagna ha messo dentro di loro. La vita in vetta insegna lo spirito di gruppo, quello che spesso viene chiamato "lo spirito della cordata", dove si è legati l'uno con l'altro per vincere insieme le asperità ella roccia e superare i pendii più irti, gli ostacoli insormontabili. La montagna insegna ad essere uomini, ad essere veri alpini. Non sono eroi, sono uomini normali. E allora che male c'è se li ritrovi poi riuniti in qualche adunata nazionale. Certo forse spesso fanno anche un po' di rumore quando si dano appuntamento per festeggiare, per ricordare i tempi che furono, per rivedere nel compagno attempato l'amico con cui insieme si è corsi in aiuto di qualche popolazione vittima di tremende calamità naturali. Non serve uno sforzo mnemonico esasperato. Non serve andare indietro nel tempo alle calende greche. Quando c'è stata l'adunata ad Asti nel 1995, c'erano nelle vetrine dei negozi le fotografie che sbattevano in faccia la dura realtà dell'alluvione: acqua e fanghiglia ovunque. Ma ovunque anche alpini con badile e carriola. "Grazie alpini" c'era scritto sulle lenzuola appese alle finestre. Allora è forse è un po' un orgoglio avere nelle vicinanze un gruppo di alpini. Allora forse è un orgoglio anche per Campagnola avere la sede di un gruppo di penne nere.
Forse la pensava così anche don Aristide Visinoni, quando nel 1961 suggeriva all'alpino in congedo Amadio Zonca l'idea di fondare "il gruppo alpino di quartiere" e l'alpino non si è "tirato indietro". Divenne così il primo reclutatore. I risultati si videro subito. Arrivarono i primi iscritti: Natale Facoetti, Salvatore Galezzi (Rino), Tobia Rigamonti e AlessandroMascheretti. I progetti diventano poi realtà. Il gruppetto unisce le forze, si organizza ed elegge il primo capogruppo: è il Sergente Maggiore Tobia Rigamonti. Inizia la storia del gruppo alpini di Campagnola. All'inaugurazione sono presenti 17 alpini iscritti. Nel vocabolario degli alpini non c'è la parola "superstizione". Il 17 non fa paura e l'inaugurazione diventa la partenza di una corsa che porta il gruppo a perseguire obiettivi sempre più impegnativi. Tobia Rigamonti regge il timone per 21 anni, poi, non prima di essere stato nominato presidente onorario a vita, la salute lo costringe a cedere il passo a Eugenio Mintoti nativo di Campagnola ma residente alla Malpensata. Il gruppo cresce, gli iscritti aumentano. Eugenio Minotti resta in carica dal 1982 al 1991, per poi lasciare il posto ad Alessio Granelli.
I nostri capigruppo
Tobia Rigamonti 1961-1982
Eugenio Minotti 1983-1991
Alessio Granelli 1992-2001
Tullio Epis 2002-2020
Giulio Gamba 2021- ........
Eugenio Minotti
Tobia Rigamonti
Alessio Granelli
Tullio Epis
Gamba Giulio